先輩と後輩 Sempai e Kōhai: La Regola d'Oro della Gerarchia Giapponese

C'è una struttura invisibile ma molto potente e precisa che regola quasi ogni interazione sociale in Giappone, dalla squadra di kendō del liceo fino ai vertici di una multinazionale a Tōkyō. È una dinamica che definisce ruoli, doveri, linguaggio e persino chi paga il conto a cena. Stiamo parlando del rapporto 先輩-後輩 (sempai-kōhai).

Per chi studia la lingua e la cultura giapponese, capire questo concetto non è un optional 😜, ma è un passaggio obbligato per decifrare la logica dei rapporti interpersonali e professionali, un codice essenziale per navigare la società giapponese in modo appropriato ed efficace. D'altronde, se mai ci capitasse di vivere in Giappone e di inserirci in un qualsiasi contesto scolastico o lavorativo, questa relazione diventerebbe per noi istantaneamente "reale" e concreta, e fin da subito dovremmo venire a patti con le regole che la contraddistinguono. Cerchiamo quindi di capire meglio di cosa si tratta!

L'analisi delle parole

Come sempre, i kanji ci illuminano sul significato profondo:

先輩 (sempai, o più fedelmente trascritto senpai): è composto da 先 (sen) – "prima, avanti" – e 輩 (pai) – "compagno, collega". È letteralmente "il compagno che è venuto prima".
後輩 (kōhai): è composto da 後 () – "dopo, dietro" – e 輩 (hai) – "compagno, collega". È "il compagno che è venuto dopo".

La distinzione, quindi, non si basa sull'età anagrafica, ma sull'anzianità di esperienza all'interno di uno specifico gruppo uchi (il proprio club, la propria classe, la propria azienda). Un trentenne neolaureato che entra in un'azienda sarà il Kōhai di un venticinquenne che lavora lì da tre anni.

Il cuore del concetto: un patto non scritto

La relazione Sempai-Kōhai è un patto implicito di interdipendenza, un legame verticale che definisce doveri e aspettative reciproche.

I doveri del Sempai: non è semplicemente "più anziano", ma ha la responsabilità attiva di fare da mentore. Ha il dovere di insegnare al Kōhai le regole non scritte del gruppo, di guidarlo, proteggerlo e persino di "viziarlo" offrendogli da bere o da mangiare (奢る, ogoru). È il suo Giri (義理), il suo dovere, verso chi è arrivato dopo e deve essere integrato nel gruppo.
I doveri del Kōhai: in cambio, il Kōhai deve mostrare rispetto assoluto e lealtà. Deve ascoltare umilmente gli insegnamenti, usare sempre il linguaggio onorifico (敬語, keigo), non contraddire apertamente il Sempai e supportarlo nelle sue attività. Anche questo è il suo Giri.

Questo rapporto è il "caso di studio" perfetto dove tutti i concetti che abbiamo esplorato finora si manifestano concretamente. La relazione Sempai-Kōhai crea un fortissimo gruppo uchi (内), è regolata da un rigido Giri (義理) reciproco, richiede al Kōhai di praticare il Gaman (我慢) durante la dura gavetta, ma al tempo stesso gli offre uno spazio sicuro in cui può esercitare l'Amae (甘え), appoggiandosi alla benevolenza e alla protezione del Sempai.

Il lato oscuro: quando la gerarchia diventa oppressione

Naturalmente, un sistema così gerarchico e basato sul potere ha anche un lato oscuro. La linea tra "mentorship" e nonnismo può diventare pericolosamente sottile. Quando il Sempai abusa della sua posizione, la guida si trasforma in いじめ (ijime: bullismo) e il dovere in パワハラ (pawahara: dall'inglese "power harassment", ovvero mobbing e abusi di potere).

Questa dinamica tossica trova il suo terreno più fertile nelle cosiddette ブラック企業 (burakku kigyō), le famose (o famigerate) "black companies". In questi ambienti di lavoro velenosi, la cultura Sempai-Kōhai viene distorta e usata come strumento di sfruttamento: il Sempai esige obbedienza assoluta, straordinari non pagati e lealtà incondizionata, senza però offrire in cambio la protezione e la guida previste dal "patto".

Fonti e prospettive critiche

La centralità di questa dinamica è stata analizzata da studi sociologici fondamentali.

・La fonte chiave è la sociologa Chie Nakane (中根 千枝), che nel suo libro "Japanese Society" (in originale タテ社会の人間関係, Tate-shakai no Ningen-kankei, "Le relazioni umane in una società verticale") ha definito il Giappone una "società verticale" (タテ社会, tate-shakai). Secondo Nakane, l'identità di un giapponese è definita più dalla sua appartenenza a un'istituzione (il "frame": la Sony, l'Università di Tōkyō…) che dalle sue competenze. Il rapporto Sempai-Kōhai è il mattone fondamentale che costruisce e mantiene salda questa struttura verticale.

・Nel suo saggio "Japanese Patterns of Behavior" (che abbiamo già citato in precedenza), l'antropologa Takie Sugiyama Lebra ha invece analizzato la dinamica dal punto di vista psico-sociale, collegandola ai concetti di dipendenza (Amae) e dovere reciproco (Giri), mostrando come questo rapporto non sia solo strutturale, ma anche profondamente radicato nella psicologia delle relazioni giapponesi.

Consigli di visione e lettura

・Praticamente qualsiasi serie d'animazione o manga ambientati in un club scolastico sportivo sono in sostanza dei "manuali" di questa dinamica. In anime come Slam Dunk (スラムダンク, di Takehiko Inoue, 1990) o Haikyuu!! (ハイキュー!!, di Haruichi Furudate, 2012), la crescita dei Kōhai (i protagonisti) passa inevitabilmente attraverso il rispetto, l'ammirazione e la sfida verso i loro Sempai.
・La serie TV "Tokyo Vice" (2022) mostra in modo crudo e realistico la rigida gerarchia Sempai-Kōhai nel mondo del giornalismo e della polizia giapponese. Qui, un errore del Kōhai non è solo un fallimento personale, ma una macchia sull'onore del suo Sempai, con conseguenze gravissime.

Conclusione

Al di là dei suoi eccessi, comprendere la dinamica Sempai-Kōhai è non negoziabile per chiunque voglia studiare, lavorare o semplicemente vivere in Giappone. Costituisce la grammatica invisibile delle relazioni, una svolta se vogliamo usare il Keigo in modo appropriato, o anche solo per capire a chi portare rispetto, da chi aspettarsi aiuto e come navigare le complesse ma affascinanti acque della società giapponese.

E tu cosa ne pensi? Hai mai avuto una simile dinamica nella tua vita, anche qui in Italia? Una figura che ti ha fatto da mentore e verso cui hai sentito un forte senso di rispetto e lealtà?


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